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  • Immagine del redattoreDroneria Emiliana

DJI GS Pro, la prova del volo.

Aggiornamento: 30 mar 2020


www.droneriaemiliana.com

Non sono solito correre ad installare gli ultimi firmware o utilizzare l'ultima app per i miei droni, ma in questo caso ho fatto uno strappo alla regola. Il rilascio da parte di DJI di una app per il volo automatico mi ha veramente incuriosito; così, detto fatto, mi sono scaricato la ground station, una bella scorsa al manuale e via in volo con il mio Inspire.

Invito tutti quelli che hanno intenzione di utilizzare questo strumento a leggere bene il manuale ed essere sicuri di aver capito bene almeno due cose che io ritengo fondamentali quando si affronta il volo automatico:

1- sapere come uscire in un nanosecondo dalla modalità di volo automatico;

2- aver ben chiaro come il software gestisce l'altitudine.

Mi sembra evidente il perché delle due cose!!!

Il software gestisce tre differenti modalità di volo automatico:

1) Virtual Fence: ovvero vi costruite una gabbia virtuale sulla mappa che limiterà il raggio d'azione del vostro mezzo. All'interno della gabbia si può anche limitare la velocità (utilissimo per gli scenari standard di ENAC).

2) 3D Map Area: in pratica un'utility per la fotogrammetria. Selezionata un'area e data un'altitudine il software calcola il modo migliore per fare una serie di fotografie con sovrapposizione impostata dall'utente, che poi, date in pasto a PIX4D o Photoscan (giusto per citarne un paio ma ci sono molti altri software che possono fare la stessa cosa), creeranno una foto unica che con i dovuti accorgimenti può essere usata in topografia (l'ho fatta mooooolto semplice... si tratta di un mondo che richiede molta esperienza e professionalità, ma è giusto per capirci).

3) Waypoint Flight: semplicemente selezionando una serie di punti sulla mappa si può creare un percorso. Ad ogni punto si può assegnare un'altitudine diversa, si può far cambiare l'angolo del muso del drone, il pitch del gimbal e si possono assegnare delle azioni (al momento 6 ma sembra ne verranno aggiunte altre).

Prima cosa che mi ha colpito: dalla app non si può avere alcun controllo della camera, non si può quindi settarla. Bisogna settarla prima con DJI Go oppure usare le rotelle del controller, che ovviamente funzionano ma nel riquadro dove c'è il ritorno video (piuttosto piccolo in verità e non settabile a schermo intero) non troverete istogramma e altri tool che aiutano.

Ma iniziamo con la prova in volo: ho creato tre missioni a tavolino, una per tipologia, e le ho salvate. Il software le dispone sulla sinistra da dove selezionandole compaiono sulla mappa.

Virtual Fence


Virtual Fence

Per poterle poi inviare al drone, nel mio caso (con un Inspire 1) ho dovuto selezionare la modalità di volo F. Si clicca poi su Edit e l'icona in alto a destra diventa cliccabile. Si accede alla preflight check list, ovvero un controllo automatico che il drone fa di tutte le condizioni che potrebbero rendere il volo non sicuro. Nell'esempio della foto mi dice infatti che il GPS con solo tre satelliti non è ok (il drone era in casa) e che la batteria al 27% non è ok.


Se anche solo uno degli elementi listati nella check list è indicato in rosso il software non vi fa volare. Clicco “start to fly” e in pratica sono entrato nella modalità “Virtual Fence”: il pulsante in alto a destra diventa rosso (ricordatelo bene quel pulsante perché è da qui che uscite dalla modalità automatica in tutti e tre i tipi di missione). Durante la prova in volo la barriera virtuale funziona perfettamente: il mezzo non la supera mai sia sul piano orizzontale che in altitudine. Ho notato però un comportamento molto più nervoso del mezzo, come se il brake fosse impostato molto alto: forse a causa del limite di velocità? Non saprei, ma la cosa è piuttosto fastidiosa.

Waypoint Flight


Seleziono la missione per punti precedentemente salvata, vado ancora una volta in edit mode e l'iconcina dell'aeroplano in alto a destra diventa cliccabile. Ci clicco sopra ed eccomi nella preflight check list. In questo caso le informazioni sono molte di più (potete vederle nella foto).


Anche qui se solo una delle voci è in rosso non si vola. Vado con lo “start to fly” e il mezzo avvia in automatico i motori e decolla. Attenti dunque a dove posizionate il drone perché nella missione è incluso il decollo automatico. Il drone raggiunge i vari punti ma noto che la transizione tra un waypoint e l'altro non è bella fluida. Terminata la missione il mezzo si mette in hovering come da me impostato. Questa volta senza atterrare carico immediatamente la terza missione con il mezzo in volo.

3D Map Area


Si tratta di una missione di mapping molto semplice. In questo caso l'Inspire monta una camera X3 ma mi sono ripromesso di fare un prova con la X5R che sicuramente sarà in grado di fornire foto più adatte per lo scopo della missione. Il software è fatto veramente bene: l'altitudine vi permette di decidere la risoluzione al pixel e nella modalità avanzata potete decidere di quanto le foto dovranno sovrapporsi sui due lati. Appena ricevuto il comando “start to fly” il mezzo parte ed inizia la campagna fotografica: unica stranezza rispetto a sistemi analoghi (Pixhawk con Mission Planner), si ferma per fare ogni foto. La missione è piuttosto breve: in pochi minuti termina e il drone si mette in hovering. Al più presto provvederò a fare una prova con Photoscan; le foto risultanti dalla missione sono disponibili qui.

Considerazioni generali

Devo dire che la 3D Map Area sembra funzionare veramente bene; questa è sicuramente una funzione che mancava. Francamente non capisco invece l'utilità delle altre due funzioni. Mi spiego meglio: è evidente che la ground station nasce per la fotogrammetria e non per fare riprese (non si ha neanche il controllo della camera!): a cosa può servirmi in questo caso avere un virtual fence? E a cosa può servirmi avere un volo per waypoint in questo contesto? Personalmente vedrei bene queste due funzioni implementate in DJI Go: qui sì che sarebbero estremamente utili ed utilizzabili, mentre la GS Pro dovrebbe semplicemente dedicarsi al mapping 3D, cosa che sembra fare egregiamente.

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